Ubik Uno primo smartphone in crowdsourcing

Ubik Uno, il più recente nella folta schiera dei telefoni Android da 5,5 pollici, è un dispositivo molto particolare, dal momento che si tratta del primo smartphone che tenta l’avventura, iniziata ieri, del crowdsourcing su Kickstarter.

Ubik Uno a confronto
Ubik Uno a confronto

I sostenitori che intendano affidare alla startup basata a Miami, con propaggini a Seul e a Shenzhen, 280 dollari potranno ricevere il telefono, a patto che il processo di fund raising collettivo della somma prevista, 200.000 dollari, abbia successo, nel mese di settembre, risparmiando circa 65 dollari sul prezzo di lancio previsto per l’Ubik Uno , ossia 345 dollari.

L’avventura del crowdsourcing per un dispositivo mobile è, come si diceva poc’anzi, una prima assoluta. Ubik prova a sfidare il mondo con uno smartphone che intende rivaleggiare con le case più blasonate e le startup più avventurose come OnePlus.

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Proviamo a descrivere un po’ il telefono ora. l’Ubik Uno ha un display circondato da una cornice così sottile da essere quasi invisibile. Forse è questa la caratteristica più affascinante del dispositivo. L’Uno è spinto da un processore octacore Mediatek da 2.2GHz con 3GB di RAM e 16 GB di ROM.

Sullo smartphone è installata una versione di Android Lollipop 5.1 stock al 99%. La fotocamera posteriore è l’altro punto forte del telefono con il suo sensore Sony da 20 megapixel e un rapporto focale di f/2,2.

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Fra le altre specifiche troviamo un corpo di alluminio, uno slot per microSD, vetro Gorilla Glass 3, una batteria da 3100 mAh prevede il caricamento rapido ma non la ricarica senza fili. Dal punto di vista dell’hardware l’Ubik Uno ha delle ottime caratteristiche per una sconosciuta startup, l’azienda a cui fa riferimento il progetto non è mai uscita dal mercato coreano, ma l’Uno è un telefono pronto per sbarcare nel centro del mondo.

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Una volta completata la raccolta di fondi, fatto che riteniamo indubitabile, la produzione dovrebbe partire immediatamente, a quanto sostiene l’azienda. Ubik ambisce a diventare il primo brand open source, e non nel senso che in futuro saranno rilasciati gli schemi progettuali e vendute parti dello smartphone da assemblare in séguito, modificandole.

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Per open source l’azienda intende l’intenzione di far decidere alla comunità le specifiche dell’Ubik Due. Vorrete un display con una maggiore risoluzione, un OLED al posto dell’LCD? O forse preferireste che Ubik producesse un non-phablet o adottasse un processore Qualcomm. Sarà possibile farsi sentire attraverso i poll e i forum.

Fonti | ubikmobile.com – Kickckstarter